venerdì

Uccidere Dio

Ribaltando un attimo le stuzzicanti tesi sull’identità personale, che vogliono e argomentano la consapevolezza della propria esistenza con il riconoscimento altrui di tale esistenza, potremmo uccidere Dio. Il prezzo un po’ caruccio e insensibile ai saldi di fine stagione forse vi spaventerà, ma la convulsa gloria che deriverebbe da un azione del genere potrebbe bensì anche attrarci. Gloria, tra l’altro, che nessuno potrà mai tributarci. Ma che importa?! Uccidere Dio, non in senso metaforico ma strettamente fisico, sarebbe il nostro piccolo balzo nella dimensione dell’eternità, il nostro grande ultimo gesto suicidevole.
Ma devo essere chiaro. Il mal di testa postumo, la voce di Lou Reed che canta Vicious e il caldo soffocante puzzoso mi confermano che sono vivo e mi regalano la facoltà di poter pensare, agire e battere i tasti. Ma questa certezza come potrebbe sopravvivere ed essere tale se non la scorgessi anche ogni giorno nei vostri occhi? Poco conta l’opinione che avete di me, ciò che mi nutre, come uomo, è il fatto che voi abbiate un opinione di me, che io esista per voi e che possa scorgermi nel vostro atto di rapportarvi con me.
Ammettendo che l’esistenza non si limiti alla mera presenza corporea, della quale potremmo sempre aver conferma segandoci un braccio e poi analizzandolo, bisognerà riconoscere, a diversi gradi di profondità semantica e di indagine fisica e psicologica che non mi va di elencare e che in parte ignoro, che la presenza di un oggetto comparabile e rapportabile al soggetto (nel nostro caso: umano) è necessaria al soggetto stesso per riconoscere se stesso. È il ritorno semi-consapevole a se tramite la mediazione dell’altro, è la “sintesi” su cui numerosi pensatori hanno srotolato pagine di illazioni più o meno geniali.
Deintellettualizzando: ad un uomo nato e vissuto senza contatti con altri uomini mancherebbe la possibilità di riconoscere se stesso come uomo. Esisterebbe senza dubbio dal punto di vista fisico, ma non si potrebbe dire lo stesso dal punto di vista psicologico, perché mancherebbe di un raffronto esterno per cogliere la nozione stessa di esistenza.

Lanciando la farneticazione verso il creatore, risulta probabile che Egli, privato improvvisamente della sua creazione, cioè principalmente l’uomo ma anche gli animali la terra e, volendo esagerare tutto l’universo, si troverebbe privato della possibilità di riscontrare la Propria esistenza. Insomma, sarebbe ancora Dio? Dio di cosa, se non esistesse più ne l’uomo ne l’universo? Non è azzardato ipotizzare che, in tal caso, Egli perderebbe (improvvisamente o progressivamente) le caratteristiche peculiari della propria esistenza. Sparirebbe essenzialmente dagli occhi di se stesso. Morirebbe, insomma.
E potremmo averlo ucciso noi. Con un semplice suicidio di massa nucleare, possibilmente provocando la creazione di un buco nero abbastanza ampio per poter risucchiare l’intero universo.
Il suggello della nostra perplessa onnipotenza. Uccidere Dio.
Lasciatemi vivere almeno fino a venticinque anni e poi fatelo pure.


Ninfa della Nafta

giovedì

Omicide Houses

Notizia ansa dell’anno duemilaqualcosa. È stato legalizzato l’omicidio. Frange estreme della maggioranza economista del governo di centroqualcosa, scontente del calante ingresso di fondi nelle casse dello stato, si interrogavano da tempo su una serie di riforme. Dopo la legalizzazione delle sigarette, dell’alcool, delle droghe leggere, delle droghe pesanti, della prostituzione umana e animale, dell’eutanasia e del suicidio ora è il momento dell’omicidio. La tassazione in questo caso dovrebbe essere addirittura superiore al picco toccato da quella sulla prostituzione animale sadomaso. Percentuali folli, di gran lunga più cospicue anche rispetto alla tassa sul suicidio, per pagare la quale paradossalmente si doveva lavorare una vita intera.

Verranno aperte delle “Omicide Houses”, nelle quali gli arroventati dal desiderio falciatore di porre termine ad una vita, dopo aver rovesciato carrelli di banconote, potranno disintegrare anima e corpo di malati terminali che hanno scelto l’eutanasia o di semplici volontari bisognosi di cartamoneta (la quale verrà ovviamente consegnata alla famiglia).

Le scelte fra cui operare sono molteplici, dal colpo di pistola alla scarica di mitragliatrice, dall’impiccagione al machete, dallo strangolamento con finzione di resistenza al lancio giù da un palazzo, dalla scossa elettrica al lancio di coltelli, fino all’appicco di un incendio, passando per infiniti livelli intermedi di crudeltà e sofferenza.

Prossimamente, pagando circa il doppio, si potrà anche organizzare una sceneggiatura su misura e si potrà organizzare puntigliosamente ogni particolare, ogni gemito ed ogni schizzo di sangue. Prossimamente.


Louis Bronzo

Apologia di Unabomber

Grazie perchè sconfiggi la disumana volontà capillarizzatrice che ci vorrebbe sani, sicuri, denominati di origine controllata, preservati, integri, autocratici, protetti dall'esplosività della carne. E dalla sua perennemente rischiosa, e piacevole, fragilità.

Mr Cheat

lunedì

Molluschi Mundial

“Hey Cheat, siamocccampiondllmndo!!! BbiamobbbttutolaFffranciaCheat!!”
“Già Teddy. Una grande festa.”
“Voi Italiani. Mafiosi. Vincete solo quando rischiano di mandarvi in serie B o in C. Siete solo dei mangiapastasciutta trombaveline sniffatori massoni contrabbandieri moggisti arruffoni truffaldini tiratoriacampare napoletani Napolitanosi prostitute martini con ghiaccio fiumi inquinati sberleffatori scommettitori Buffoni pizza tangentosi puzzoni. Viva l’Irlanda!”
“MaledttIrlndeeese. Tffati fuori dllavasca emmuori dssanguaaaato. ForzallItalia. ForzallItalia.”
“Moggi libero… fra quattro anni.”
“MaccosadicciCheat?! Crteccosvannocancllaaaate dalcccalcio. TipolllgestdZdannne.”
“Nahhhhh… è solo sincerità.”
“MaccosadicciCheat?! Vuoiffarlnticnfrmistappperpppartitpreso? Zdannneraungrandcampioooone e guarddcmhafniiiitoCCCCheat!!”
“Si vede che non voleva finire con Pelè e tutti gli altri nelle mielose scempiaggini di commemorazione estatica. Puahhhh. La sua testata al buon senso fa sorridere.”


pesce fantasista numero 10 del penultimo mare

venerdì

Western macaroni

“Sei completamente fottuto amico.”
“Ho ancora qualche colpo in canna, Ontario”
“No Salmacen, ti sei giocato le cervella con quella là e ora sono venuta a prenderti”
“Ti prego Ontario. I miei progetti. Posso vedere la luce. Ancora.”
“Ha Ha Ha digrignasti troppo poco i denti nei tuoi progetti Salmacen perché ti benedica ancora la luce. Credi, meglio che ora sia io a finirti piuttosto che le putrefascenze di ciò che fosti continuino il loro degrado trascinandosi tra stenti e vergogne inutili.”
“Milly, non mi hai mai fatto credere che mi avresti benedetto. Ti ho urlato e sussurrato per un segno quando nel dubbio dell’inaccettabilità e dell’ingiusto non vedevo che pianti e incoerenze. Ho cercato un senso al tempo ho avuto il dubbio che ciò che dicevano di te fosse vero e mi.…” PAAM
“Aah”
“Hai smesso di darmi noia con le tue stronzate Salmacen. Avevi rinunciato per vivere nella mediocrità di..” PAAM
“Aah.. vigliacco…Salmacen..”
“Anch’io ero armato Ontario.. non avevo perso la speranza di rivederti solo per nutrire di vendetta il mio odio. Ah.. Milly vedo buio, potevamo essere felici insieme”
“No Salmacen.. questo è il modo migliore. non c’era alcuna benedizione, si trattava di consumare più o meno dignitosamente la nostra fine… fottiti Salmacen”
“fottiti Milly”
PAAM PAAM.

Rhiot 139

giovedì

Dagli ai Kulaki

Liberalizzazioni. Prodi scherza con i tassisti in sciopero: “Sono arrivato in ritardo perché ho preso un taxi”. Manganellate di sincerità. I fascisti sono sempre gli altri, che le diano o che le prendano. Bersani ammette che si può attingere alla pratica conciliatrice e ultra-demo della concertazione soltanto con i sindacati e con confindustria, mentre quei kulaki dei liberi professionisti e dei piccoli imprenditori sono gli inutili agnelli sacrificabili alla nuova post-Nep. Preplessità. Fear. Dodici giorni di sciopero degli avvocati. Smantellamento dei vantaggi fiscali per chi costruisce e poi commercializza immobili. Freccetta logica: costi higher. Freccetta logica: fine attività immobiliari. I muratori protestano perché nessuno gli fa più costruire case? Fascisti! Un Ricucci ammette le sue colpe. Diecimila imprese edili dovranno pagare il venti per cento in più, si svegliano una mattina e iniziano le pratiche per il fallimento. I costi della liberalizzazione. Prezzi pagabili. Costi sociali spendibili. Il dialogo. La legge giusta va rispettata. Fallimenti auspicati e maggior concorrenza. “Una manovra che andava fatta” specifica Mr Dialogo.
La brillantezza che unisce, la forza della paciosità.
Spero almeno che abbia liberalizzato la rete energetica smantellando i privilegi e il monopolio, oltre che dei ricchissimi e invidiati tassisti, anche di Eni e Enel? Spero che, per equiparare la competitività favorendo la concorrenza, abbia eliminato gli enormi privilegi fiscali di cui godono le cooperative? Ah, a questo riguardo è stato arrestato un esponente del Sismi. Ma cosa c’entra? Come, noi siamo prevenuti? Non possiamo capire, la Nep, l’industria pesante, la collettivizzazione delle fattorie per ottenere una liberalizzazione? E se ci sembra strano è perché non abbiamo capito Marx? Siamo tutti Kulaki e dobbiamo morire, ignoriamo le lettere di Gramsci, corrette da Togliatti eliminandone i risvolti critici, prima della pubblicazione. Komsomol.
Fascisti?! Ma no, protestavamo anche contro l’altro governo, sul serio, vogliamo solo capire, non riusciamo a capire. Odio? si, va a finire che vi odio.
Quindi, riassumendo, niente smantellamento dei privilegi delle cooperative? No. In compenso eliminazione della detassazione dei lising, di modo che nessun industria possa più ottenere prestiti scontabili dalle tasse durante gli anni successivi. Per noi letterati l’economia è un ambito sospetto. Per argomenti più complessi chiederei a Balzac'o'Lati o a Secco Jones, ma stavolta il concetto è chiaro: investire è un crimine perseguibile. Le classi medie, vittime sacrificabili nell’ottica di una parvente ridistribuzione che però non tocca mai le grandi lobby e i veri monopoli? Bersani avanguardia dei Nepmen!? Grandi progetti taciuti. Concertazioni mediatiche e provvedimenti di piccola liberalizzazione. Fumo negli occhi di un malcelato statalismo. Berlusconi Wanna Marchi e il doppio mento di Prodi è un kolchoz, va a finire che vi odio. Dagli ai Kulaki, l’ultima delle nostre preoccupazioni è capire. Viva la Nep. Tanto odio.


Indy the snob

mercoledì

Barbecue night

Gelatine Joe and Ron Delavan were talking about hard core movies. They didn't miss raw materials cause Gelatine's pc was over and in the afternoon they had improved their science on that stuff.
Ron was wondering if it was possible to fill a girl with three huge dicks in the same place.
Meanwhile Curlygirl was thinking they were both sexist and the sexiest boys of the town, so she was just staying there shattered by this dichotomy.
When Bigman arrived everybody said: "how is he big!?"
but Bondioli assured:"I'm bigger".
He was with Fairplay.Fay, who was writing an engineering graduation, argued that the solution was really about the immensity of the penis because the main problem was not the extention but something like tetris. So, really long members would allow more movements to fit in their owners. Everybody cheered him.
Pornography is not ruining our guys,our guys are ruining pornography.

Torlis Addman

martedì

Intensità

Quando lo vidi arrivare capii dai suoi occhi che qualcosa era successo. Brillavano di una luce strana, gioia mista a nostalgia. Si sedette al mio fianco, sullo scalcinato autobus che ci avrebbe portati tutti a Quesada e mi accennò ciò che gli era accaduto. Gli restavano ancora un paio di minuti per scegliere fra l’intensità e qualcosa d’altro.

Quella mattina a San José il pittore aveva iniziato a mescolare i colori creando i presupposti per farci finire nel quadro. Con un tocco di pennello azzurro aveva indirizzato i miei occhi verso un negozio di scarpe e ciabatte e dopo qualche ora con un colpo di gomma aveva rotto la plastica del mio infradito. Così, a fine giornata, mi trovai costretto a seguire il suo abbozzo.

Eravamo insieme, Andrea, Tia ed io, seduti al tavolino di un bar di San Jose, in una via stretta a pochi metri della piazza. Bevevamo gli ultimi sorsi del nostro viaggio e ci raccontavamo vecchie avventure.
Quando dissi di voler andare al negozio a rubare un infradito Tia raccolse lo zaino e venne con me, Andrea si alzò e non disse nulla. Il pittore aveva scritto il suo invito sulla saracinesca appena abbassata di un negozio:
-Jeans a 5 Euro-
e Andrea senza accorgersene stava per raccoglierlo.

Mentre Tia ed io correvamo inseguiti da un commesso, Andrea sospinto da un energia sconosciuta si diresse verso quel negozio orribile che vendeva jeans che mai si sarebbe messo. Ma si trovò senza accorgersene a pochi passi dalla ragazzina che stava dietro al bancone, pronunciando parole che sembravano più musicali di quel che erano.
Lei gli sorrideva, come sorridono le commesse ai clienti. Ma con più curiosità.
Non era la bellezza in se, e nemmeno la simpatia che non riusciva e percepire attraverso l’inglese masticato male, non erano le curve che lo colpivano di quella ragazza ma il fatto che il suo volto non gli risultasse sconosciuto e nuovo. Era un volto che lui aveva sempre visto, che aveva sempre avuto chiaro in se e che ora si manifestava miracolosamente in quel corpo ignaro.

Le manciate di secondi passavano nel silenzio e l’autobus accese i motori. Nell’aria tutti sapevamo ciò che sarebbe dovuto succedere, ma sapevamo anche che non sempre finiva così, che non tutti i quadri avevano i personaggi giusti…
E non tutti i personaggi incontravano i loro dipinti, o si accorgevano di averli incontrati…

La scintilla che aveva sentito nel cuore, tanto intensa e tanto sua, ora stava li davanti e brillava con il sapore del rimpianto. Dopo aver parlato un poco con lei, dopo aver provato un paio di jeans e non averli comprati, dopo qualche sguardo se n’era andato, felice come un bambino che assaggia la nutella, amaramente distratto come se gli avessero sottratto troppo presto il barattolo. Presto sarebbe partito e avrebbe scordato.
Certo, era più facile.
C’era da prendere un autobus che ci avrebbe riportato a Quesada dopo la giornata passata sulle spiagge di Puntarenas, c’era da svegliarsi presto e fare i bagagli, c’era un mondo di cose meno intense che ci stava aspettando e nulla che potesse trattenerci dal passare oltre.

Io non dissi nulla, avevamo già parlato anche troppo in quegli anni. Ma capii che ciò che avevamo detto era vero: ci voleva coraggio per esser leggeri.

Vedemmo un ragazzo anziano scendere dalla porta dell’autobus mentre i motori iniziavano a scaldarsi, e il suo volto sembrava dirci che quell’autobus sarebbe arrivato e avrebbe scaricato tutti. L’aereo sarebbe partito, e ne sarebbero partiti altri e altri ancora. Ci sarebbero stati anni per fare e disfare bagagli, per tentare di fermarsi e poi passare oltre. Saremmo passati oltre a tutto, inesorabilmente. E le tempere lentamente si sarebbero diluite…

Alle 8 in punto Andrea si lanciò fuori dalle porte. In tempo per un pelo, stupendoci tutti, prima che i colori si fossero seccati.
Poi l’autobus, mangiando i minuti, corse veloce per le vie della Costa Rica ed io, guardando dal finestrino sporco di polvere, ripensai a tutto ciò che di dissennato avevo fatto nella mia breve gioventù, e capii che ne era valsa la pena.

Qualcuno diceva che avremmo dovuto impedirglielo, che sarebbe stato un casino se lo avessimo perso. E che ci saremmo dovuti chiedere cosa sarebbe accaduto, che risultati avrebbe ottenuto, come sarebbe tornato a casa e a che serviva quella scelta. Ci saremmo dovuti preoccupare per lui, perché certe scintille ti bruciano o ti fanno disperdere nel fumo di un illusione…
Avremmo dovuto farlo, perché tutti sapevamo che sarebbe stato un fallimento, che lei sarebbe stata fidanzata o sposata o qualcosa di simile.
Ma cosa contava tutto questo?
Ciò che contava era che ogni quadro prendesse forma prima di esser bruciato, ciò che contava era agire. Non era ancora tempo di essere saggi, era tempo di essere intensi.


Evian

Famiglia comunità carità

Lollo Pastafrollo: “Se tu non lo capisci, Secco Jones, fa lo stesso”
Frattura Plot: “Non potremmo dire che la famiglia è una forma più intima di comunità?”
Secco Jones: “Tu, Pastafrollo, mi parli da uno che è regredito ad un etica morale medievale di merda”
Lollo Pastafrollo: “Dentro di me c’è un po’ di tutti coloro che ho conosciuto”
Secco Jones: “Ma qualcuno l’hai rifiutato però!?”
Lollo Pastafrollo: “Ti faccio un esempio”
Secco Jones: “Non fare degli esempi, rispondimi!”
Lollo Pastafrollo: “Ti rispondo, facendoti un esempio”
Secco Jones: “Tu ti cibi di questo tuo senso di superiorità eh?!”
Sourmash: “è una questione di piacere diretto o piacere indiretto, secondo me il volontariato non può essere soltanto un piacere sublimato, poi diventa diretto. Ad esempio a me pulire i vecchi ha fatto schifo e non ci tornerò. Ma uno che continua a farlo deve provare qualcosa. Mentre è lì e non dopo”
Secco Jones: “Si, gli piace sentirsi caritatevole”
Frattura Plot: “Gli piace sentire che sta facendo del bene”
Sourmash: “Ma no ragazzi, non solo, così diventerebbe alienante”
Secco Jones: “Certo che è alienante”
Lollo Pastafrollo: “Comunque io non so come fate a parlare di cose che non sapete. È come quando io parlo di politica. Mi fate incazzare. Posso farvi un esempio?!”
Frattura Plot: “Tu certe cose le fai perché sei spinto da una profonda fede religiosa, e io un po’ ti invidio per questo”
Mr Cheat (uscendo per un attimo dalla vaschetta dei molluschi): “Il volontariato, a parte i credenti, si nutre di disadattati che non avrebbero di meglio da fare e che possono venire accettati solo da chi ha bisogno di loro”
Sourmash: “Plot, chiudi la vaschetta! Questo mollusco è diventato troppo gratuito.”
Frattura Plot: “Cazzi tuoi, l’idea dei molluschi è stata tua.”
Sourmash: “Va bè, la chiudo io, comunque io credo che il volontariato sia una cosa importante.”
Frattura Plot: “Certo. Umanamente e socialmente ha molto più valore delle altre forme di divertimento!”
Secco Jones: “Ma tu, Pastafrollo, se ti dicessero: -chiudiamo tutte le case della carità perché la gente è guarita- Un po’ saresti contento, certo, ma non ti sentiresti anche spaesato?”
Lollo Pastafrollo: “Ti faccio l’esempio di prima, Luca, se no poi mi scordo. Io avevo un compagno di squadra che mi ha detto: -dalla prima volta che ti ho visto ho capito che mi stavi sul cazzo-”



testimonianza di Frattura Plot