Sorridete gente! Preparatevi ad accogliere il nuovo ANNO! Tirate fuori le bottiglie e la parte migliore di voi, preparatevi a 365 giorni speciali, a una NOTTE speciale qui all’EMPIRE, la discoteca più cool dell’emisfero occidentale.
ORA, contate con me gente, manca solo UN minuto.
Cinquantanove, cinquantotto…
“Qual è il tuo ultimo desiderio?”
“Non essere patetico Marcel. Non soffriremo neanche”
“Il mio invece è di essere ricordato”
“Per Dio Marcel, chi vuoi che si ricordi di noi!? Siamo identici, identici a mille altri”
…trentacinque, trentaquattro…
“Come fai ad essere così cinico Antòn, a non commuoverti di fronte al fatto che
“Non sono commosso sono arrabbiato”
“Di fronte al fatto che il soffio frizzante della nostra linfa ci sfuggirà in un attimo e
“e?”
“verrà disperso immemore fra chi ride intorno a noi. Che saremo soltanto bucce, involucri di un effimero viaggio”
…venti, diciannove…
“Marcel, Marcel, abbiamo vissuto insieme finora ed ecco. Ecco che ci separano.”
“Ti prego, ormai che il nostro destino è segnato, non essere adirato con l’ineluttabilità della sorte
“Il motivo è un altro Marcel”
“Solo nella fine si compie la bellezza di ciò che è stato”
“Certo, ma non è per questo che sono arrabbiato”
“Ecco che ci allontanano, parla più forte amico mio!”
…nove, otto…
“MARCEL. Sono arrabbiato perché non possiamo nemmeno morire col nostro nome E NON CAPISCO IL PERCHÈ!”
“è vero! Oddio, è VERO! Questo nome che ho sulla pelle, CHAMPAGNE, io non lo sento mio. Io sono Marcel”
…due, uno…
“MARCEEEEEEEL!!!!”
domenica
lunedì
Before
“Finalmente ci conosciamo”
“Si, in una circostanza…”
“Già”
“Vieni dentro. Ecco, questa è la sua stanza”
“Hm”
“Prendi tutto quello che vuoi”
“Questo cd è mio, gliel’ho prestato quando ci siamo conosciuti”
“Prendilo. Guarda queste foto”
“Si, le avevo viste”
“…”
“hhh”
“Ti lascio da sola, prendi tutto quello che vuoi”
“No, resti pure. Questa camicia se la metteva sempre”
“Io gli dicevo che era da donna”
“Glielo dicevo sempre anch’io, con tutto quel rosa”
“Così stretta. Prendila dai”
“Ma no”
“Io non so che farmene, daremo tutto in beneficenza”
“Allora la prendo. In beneficenza?”
“Si, mio marito vuole dare via tutto”
“Hm”
“Lui non sarebbe stato d’accordo, lo so. Diceva che la beneficenza…”
“Avrebbe preferito qualcosa di più lirico”
“Tipo che bruciassimo tutto, o che il mondo finisse con lui”
“Era un sognatore”
“Ma la realtà è diversa”
“Era tenero”
“…”
“…”
“…”
“No resti qui, non se ne vada. Abbiamo già pianto abbastanza”
“Non. Non ce la faccio. Prendi quello che vuoi e chiudi la porta”
Epemapanupueplepe
“Si, in una circostanza…”
“Già”
“Vieni dentro. Ecco, questa è la sua stanza”
“Hm”
“Prendi tutto quello che vuoi”
“Questo cd è mio, gliel’ho prestato quando ci siamo conosciuti”
“Prendilo. Guarda queste foto”
“Si, le avevo viste”
“…”
“hhh”
“Ti lascio da sola, prendi tutto quello che vuoi”
“No, resti pure. Questa camicia se la metteva sempre”
“Io gli dicevo che era da donna”
“Glielo dicevo sempre anch’io, con tutto quel rosa”
“Così stretta. Prendila dai”
“Ma no”
“Io non so che farmene, daremo tutto in beneficenza”
“Allora la prendo. In beneficenza?”
“Si, mio marito vuole dare via tutto”
“Hm”
“Lui non sarebbe stato d’accordo, lo so. Diceva che la beneficenza…”
“Avrebbe preferito qualcosa di più lirico”
“Tipo che bruciassimo tutto, o che il mondo finisse con lui”
“Era un sognatore”
“Ma la realtà è diversa”
“Era tenero”
“…”
“…”
“…”
“No resti qui, non se ne vada. Abbiamo già pianto abbastanza”
“Non. Non ce la faccio. Prendi quello che vuoi e chiudi la porta”
Epemapanupueplepe
venerdì
Greatest Hits
mattina Feltrinelli. vendono una chitarra classica. euro 39.90.
sfoglio il catalogo degli evergreen, una smorfia occupa le pieghe intorno alla bocca.
mi concentro sulla sensazione delle dita, toccano un cd dei Velvet Underground.
è un cazzo di Greatest Hits.
l’ennesimo.
una signora paga la chitarra, la passa alla figlia quindicenne: regalo di Natale il padre è perplesso.
mettila nella tracolla che è più comoda.
no, risponde lei. imbarazzata.
dai guarda, infila qui, non vedi che
NO, sguardo circospetto sperando che nessuno l’abbia notata io
l’ho notata.
accenno una risata, ma la smorfia che mi tiene ostaggio non si demoralizza.
subito ritorna. mi evince.
la madre prende la chitarra indispettita la figlia
si allontana. è già una rockstar.
serata concerto. amici miei sul palco. euro 10.
quando un chitarrista si scorda di infilare il jack, alla prima canzone, qualcosa deve pur significare.
la smorfia è scacciata un attimo, rido, rido di nuovo e poi resto sereno, solo un poco, contemplando la bellezza dell’Errore, la genuina sincerità dell’Imperfezione.
MA ALLORA non la smettono, di fare canzoni loro?!
grida una ragazza bella e non carina, con un volto del cazzo da Greatest Hits del rimmel.
finalmente l’accontentano, salutano, scendono dal palco.
ecco Fat Boy Slim. la gente è già carica i Green Day. ci siamo quasi i White Stripes.
delirio di danze alternative, ragazze belle che ridono. uomini che paiono crederci.
prendo una birra ed esco. poi rientro. parlo senza prestare attenzione a ciò che dico. esco di nuovo. la smorfia è tornata protagonista.
mi sento la traccia rovinata di un Greatest Hits.
e non capisco come facciano a divertirsi.
Paddy Garcia
sfoglio il catalogo degli evergreen, una smorfia occupa le pieghe intorno alla bocca.
mi concentro sulla sensazione delle dita, toccano un cd dei Velvet Underground.
è un cazzo di Greatest Hits.
l’ennesimo.
una signora paga la chitarra, la passa alla figlia quindicenne: regalo di Natale il padre è perplesso.
mettila nella tracolla che è più comoda.
no, risponde lei. imbarazzata.
dai guarda, infila qui, non vedi che
NO, sguardo circospetto sperando che nessuno l’abbia notata io
l’ho notata.
accenno una risata, ma la smorfia che mi tiene ostaggio non si demoralizza.
subito ritorna. mi evince.
la madre prende la chitarra indispettita la figlia
si allontana. è già una rockstar.
serata concerto. amici miei sul palco. euro 10.
quando un chitarrista si scorda di infilare il jack, alla prima canzone, qualcosa deve pur significare.
la smorfia è scacciata un attimo, rido, rido di nuovo e poi resto sereno, solo un poco, contemplando la bellezza dell’Errore, la genuina sincerità dell’Imperfezione.
MA ALLORA non la smettono, di fare canzoni loro?!
grida una ragazza bella e non carina, con un volto del cazzo da Greatest Hits del rimmel.
finalmente l’accontentano, salutano, scendono dal palco.
ecco Fat Boy Slim. la gente è già carica i Green Day. ci siamo quasi i White Stripes.
delirio di danze alternative, ragazze belle che ridono. uomini che paiono crederci.
prendo una birra ed esco. poi rientro. parlo senza prestare attenzione a ciò che dico. esco di nuovo. la smorfia è tornata protagonista.
mi sento la traccia rovinata di un Greatest Hits.
e non capisco come facciano a divertirsi.
Paddy Garcia
martedì
Adolf & Jeane
Jeane- La maacchina devi tirare fuori la macchina che ci vengono le macchie.
Adolf- Come cazzo faccio io sono ispirato adesso ADESSO
Adolf- Non si può creare quando hai tirato fuori la cazzo di macchina perché allora sarà tutto a posto e l’ordine mi cancella l’Animale.
Adolf- L’aspirapolvere.
Adolf- Vendo un’aspirapo no LUCIDATRICE:
Adolf- Cristro. Lucidatrice. Scarto umano- ripresa da umano X artista- ripulita e dipinta- portata in paese Y a mano - trascinata su rotelle della medesima- ora in vendita a € 12.99
Agli interessati contattatemi.
Adolf- Vendo vandalismi vendicatori. Non posso neanche più farli nel cazzo di garrage perché c’è la cazzo di macchina di lei, della carissima Jiiine. [recita in piedi su un letto matrimoniale con coperte fucsia]
Adolf- LI avevo passati. Trasferirli mi avevano detto sulla yuta. Tante belle tele: la Yuat! l’ayiuta si fidi mi avevano.. invece neanche più quella.
Voglio praticare vandalismi nelle case. Nella cameretta. Uno spazio anche minimo da sporcare. In modo indecente.
Jeane- ora metti giù quel coltello [notare: Jeane indossa solo mutandine e reggiseno]
Adolf- Cazzo Jine vorrei vomitare parole delittuose che mi brucino in bocca mentre le pronuncio [urlando e brandendo il coltellaccio per aria]
Adolf- [crescendo] aahh che tolgano il malsano senso di colpa stomacale. La Colpa delle colpe JIIN.
Jeane: gettiamoci in un turbine di orrendi peccati.
Adolf- Voglio che venga creata una nuova squadra speciale che ASCOLTI quello che la gente dice e che ti vengano a prendere quando le pronunci. QUELLE parole. DELITTUOSE. Che mi spaventi da solo mentre le incateno e mi vedo sciolinarle, che mi guadagnino ognuna un girone più profondo. Ahhh Caron dimonio con occhi di bragia. Dammi una cameretta tutta per noi due. [taglia i residui del vestiario di Jeane e si avventa su di lei con fare leonino].
Ramirez Sanchez
Adolf- Come cazzo faccio io sono ispirato adesso ADESSO
Adolf- Non si può creare quando hai tirato fuori la cazzo di macchina perché allora sarà tutto a posto e l’ordine mi cancella l’Animale.
Adolf- L’aspirapolvere.
Adolf- Vendo un’aspirapo no LUCIDATRICE:
Adolf- Cristro. Lucidatrice. Scarto umano- ripresa da umano X artista- ripulita e dipinta- portata in paese Y a mano - trascinata su rotelle della medesima- ora in vendita a € 12.99
Agli interessati contattatemi.
Adolf- Vendo vandalismi vendicatori. Non posso neanche più farli nel cazzo di garrage perché c’è la cazzo di macchina di lei, della carissima Jiiine. [recita in piedi su un letto matrimoniale con coperte fucsia]
Adolf- LI avevo passati. Trasferirli mi avevano detto sulla yuta. Tante belle tele: la Yuat! l’ayiuta si fidi mi avevano.. invece neanche più quella.
Voglio praticare vandalismi nelle case. Nella cameretta. Uno spazio anche minimo da sporcare. In modo indecente.
Jeane- ora metti giù quel coltello [notare: Jeane indossa solo mutandine e reggiseno]
Adolf- Cazzo Jine vorrei vomitare parole delittuose che mi brucino in bocca mentre le pronuncio [urlando e brandendo il coltellaccio per aria]
Adolf- [crescendo] aahh che tolgano il malsano senso di colpa stomacale. La Colpa delle colpe JIIN.
Jeane: gettiamoci in un turbine di orrendi peccati.
Adolf- Voglio che venga creata una nuova squadra speciale che ASCOLTI quello che la gente dice e che ti vengano a prendere quando le pronunci. QUELLE parole. DELITTUOSE. Che mi spaventi da solo mentre le incateno e mi vedo sciolinarle, che mi guadagnino ognuna un girone più profondo. Ahhh Caron dimonio con occhi di bragia. Dammi una cameretta tutta per noi due. [taglia i residui del vestiario di Jeane e si avventa su di lei con fare leonino].
Ramirez Sanchez
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