mercoledì

Ever

Camminavo lungo il viale dove abitava la signorina Nye. Mi aveva telefonato dicendo che doveva sistemare le ultime cose in mattinata, ma che dopo le dodici sarei potuta passare appena libera. Perciò mi godevo la passeggiata perché ero in orario e avevo già pranzato, come lei mi aveva chiesto. Era stata gentile la signorina Nye, mi aveva firmato il permesso per tutta la mattinata benché sapesse che non sarei stata occupata per più di mezz’ora. Credo di esserle sempre piaciuta, alla signorina Nye, ché fin dalla prima volta che mi aveva visto in fabbrica si era fermata a parlarmi. Abitava in un quartiere a nord di Central Park, in una villetta blu. Il cancello era aperto, come d’accordo, quindi mi avvicinai alla porta sul retro e suonai il campanello due volte, come d’accordo. Lei non arrivò subito. Quando mi aprì vidi che indossava un elegante vestito giallo, come mi aveva detto, e che si era truccata. Mi disse salve Clarissa, entri pure. Mi avvicinai e la accoltellai appena si fu girata, in modo che non avesse la pena di vedere la scena. La abbracciai e la accoltellai altre tre volte, più o meno nello stesso punto. Lei non disse nulla. Quando la lasciai cadde a terra e iniziò a trascinarsi a fatica lungo il corridoio. Entrai e chiusi la porta. Trascinandosi lasciava una larga striscia di sangue sul parquet. Nell’appartamento suonava un vinile di musica negra. Per morire ci mise circa una decina di minuti, non so perchè si era trascinata in cucina. Rimasi lì a guardare.

N-man139

lunedì

3° Teorema dell'Economia del Benessere

Un'allocazione sub-ottimale dal punto di vista della distribuzione della figa ( in particolare ci si riferisce alla concentrazione di questa nelle mani di pochi soggetti ), comporta elevati costi sociali in termini di malcontento diffuso e delle tensioni che ne derivano.

Marin Faliero

venerdì

Il decalogo

Principio n°1 Al diminuire dello spazio aumenta la violenza

Principio n°2 La regola n°1 è valida perchè aumenta la probabilità di contatto

Principio n°3 La gente compra la mia compagnia,non l'utilità dell'indumento

Principio n°4 I vostri schemi mentali non funzionano, in quanto non improntati alla violenza fisica o mentale o in qualunque modo la si intenda.

Principio n°5 Oggi la disciplina non è più collegata alla violenza: questo è un errore

Principio n°6 Anche nell'esercizio della violenza ci sono delle priorità: prima ti sfoghi poi fai male

Principio n°7 Non si nasce violenti,lo si diventa

Principio n°8 Non si può estirpare la violenza dall'uomo; essa può essere esposta o nascosta,ma è una componenente intrinsecamente presente in noi

Principio n°9 La violenza sulle donne non è mai giustificabile,quella sugli uomini è sempre giustificabile (e non è mai troppa)

Principio n°10 All'aumentare della tensione nervosa aumenta la probabilità di esercitare violenza

Il Violento

lunedì

Piccio piccionis

Te ne stai lì
avvilito in un trapezio
tra la grondaia e il tetto
all’ombra
ti vergogni di te stesso.
E fai bene,
piccione,
ché di qualità
tu sembri non mostrarne,
topo che infesta l’aria
con quei colori squallidi
la testa affossata dentro al gozzo
appollaiato nella tua stessa merda.
Ci imbruttisci
di fronte alla beltà di maggio,
alla grazia del merlo
che gorgheggia
e si rincorre con le amanti,
a cui do i più bei frutti
ché mi concedano la lor presenza.
Umiliato
appesantito
impacciato
cerchi di non farti notare
mi chiedi perdono con lo sguardo
la tua inettitudine non occupa spazio.
Io quasi per sbaglio
odo il tuo zampettare
ti commisero dall’alto
poi ti stermino con l’insetticida.


Faser Lioton is back

venerdì

Blessed be the manner

-Dicono che Jessy Marchesi si sposerà con il reverendo Lawrence.
-Ihihihihihihihi che car’uomo il reverendo con quel cane di paglia e le mucche pezzate dietro casa.
-Già, dicevano che non riuscisse più a gestirle da solo, non avesse più tempo per scrivere i suoi sermoni. Non ho mai assistito a liturgie così brevi dai tempi in cui eravamo nella parrocchia di Yorkpitts.
-Non essere scortese George
-La prego signor Murrews, il reverendo sarà qui a minuti
-Certo, e il tacchino seguirà le orme del reverendo
-E Jessi Marchesi cerchera di tenere il ritmo al taccino
-Hahahahahahaha
-Oh George hai deciso di torturarci stasera
-Vi prego, vi prego signori. Io e il reverendo siamo ottimi amici, lui sa che mi piace scherzare in sua assenza
-Vedete, Murrews era solo infastidito perché ha lo stomaco che inizia a brontolargli
-Esatto Jacobson, cosa ne direste di un altro goccetto?
-Il gallo non farà in tempo a cantare che lei mi avrà rinnegato tre volte, signor Murrews
-Scusi cosa vorrebbe dire Jacobson?
-Che voglio sfidarla a duello George
-Alex per l’amor del cielo cosa stai dicendo?
-Oh il signor Jacobson sta sicuramente scherzando
-E quale sarebbe il motivo Alex?
-Lo sai George
-E’ per caso il tacchino?
-Certo Murrews. Sua moglie non ha cotto il tacchino in tempo per dirle addio

Mc spike

Tautologia del calcetto

è così difficile fare le cose facili?

Riki

sabato

innocence constraint

vaffanculo stronzi,non sono stato io,cosa volete, io non c'entro,non c'ero e non volevo esserci non ho fatto niente

adesso tu ci dirai tutto

ma ve l'ho già detto,non l'ho creato io non c'ho pensato io..è stata colpa di ..è toihr... lui che mi ha convinto..interrogatelo e chiedeteglielo..vi confermerà tutto

toihr è innocente e c'entra del tutto ..gli abbiam fatto anche il test del Dna che l'ha completamente condannato

è impossibile..mi state mentendo..io non volevo entrarci mi hanno costretto..io volevo starne fuori,ma loro hanno voluto e io non ho potuto rifiutare..

ma non ci dire balle sappiamo che anche a scuola eravate amici tu e viean...addirittura eri in banco con lui...

ma no cosa dite..cioè sì..ero con viean ma solo perchè non c'erano più posti liberi..insomma io non c'entro niente ..non volevo entrarci è stata colpa loro

tu sei entrato e basta e questo è sufficiente per la tua innocenza

ma io sono colpevole ve lo giuro..non ho fatto niente..non volevo entrare in quel posto non volevo....mi hanno costretto...

coja è innocente,è ammesso..portatelo via

noooooooooooooooooooooooooo




coja

giovedì

Commentarii de bello virtualo

Il violento (con tono declamatorio): “Al diminuire dello spazio aumenta la violenza”
Esercito (perplesso): “??”
Il violento: “Perché è più probabile il contatto.”
Marin Leonida: “Dobbiamo diventare così grossi da non aver mai più bisogno di chiedere! E così ignoranti da non esserne nemmeno in grado!””
Esercito (esaltato): “TONITE UI DINE IN ELL”

Pubblico (festante): “Vogliamo vedere le tette. Le tette grosse”
Leader del pubblico (masturbandosi distrattamente): “Esigiamo taglia immagine per le parti più sconvenienti di ogni corpo”
Regista virtuale A: “Ma non so se
Pubblico (deluso): “BOOOOOOOOO. BOOOOOOO”
Regista virtuale B: “Okei okei. Vedremo di accontentarvi. Sono 20 Euro per ogni prodotto. 21 se volete anche l’etichetta NonNecessariamente.”
Parte sconveniente di un corpo (vagando sconsolata): “Non siamo altro che l’insieme delle nostre convinzioni. Essendo queste necessariamente parziali e relative, Noi siamo relativi. L’unica cosa oggettiva che ci informa è il corpo. Alla fine, ahimé, hanno ragione i palestrati.”
Pubblico (che si è accorto della parte sconveniente): “Vattene. Vattene. Vogliamo le tette grosse i culi piccoli i cazzi turgidi e i denti dritti.”
Leader del pubblico: “Eh no. Così non va. La vostra censura estetica ha delle smagliature. Come udite il pubblico pretende solo gli scorci migliori della vostra fantasia.”
Regista virtuale A: “Dai vi facciamo 18 euro per il disguido”
Regista virtuale B: “Ma col cazzo! Gli dai poi i tuoi di soldi! Il prodotto è questo il progetto è questo noi siamo artisti non siamo mercenari il prezzo è questo”
Pubblico (contrariato): “BOOOOOOOOOOO. BOOOOOOOOO”

Marin Leonida (solenne): “Preparatevi allo scontro.”
Esercito: “UO UO UO UO UO”
Soldato (che non ha a cuore la sopravvivenza della sua stirpe): “Comandante?! Contro chi dovremo scagliarci? Contro il pubblico contro i registi contro il violento o contro Jaco?”
Marin Leonida (dispiaciuto): “Uccidetelo.”

Eroe locale: “Pretendo il taglia-immagine anche su tutti i Cinegri e i Marozingari!”
Regista virtuale A: “Siamo multiculturali, rispettosi, contro il razzismo e contro ogni discriminazione di razza pene e reddito. Per i cinegri non c’è niente da fare. Se non volete i Marozingari invece dovrete pagare 30 Euro anziché che 20”
Regista virtuale B (sottovoce): “Quaranta digli quaranta.”
Leader del pubblico: “Come la mettete con la frustrazione?”
Regista virtuale B: “Dobbiamo ancora pensarci.”
Regista virtuale A: “Vedi è un progetto progettato male, vedi, siamo alla mano ma siamo molto impegnati.”
Marin Leonida (sottovoce senza farsi sentire dall’esercito e dal pubblico): “Se non ci fossi io a ridarvi un po’ di razionalità e a dirvi ciò che è giusto; sono certo che sbagliereste.”
Soldato (imprudentemente): “Cos’hai detto comandante?”
Marin Leonida: “Ho detto UO UO UO UO UO.”
Esercito: “UO UO UO UO UO.”
Marin Leonida (con empatia paterna): “Uccidetelo.”


Caio Iulio Toad

mercoledì

De fragilitate animi

Centoquaranta milioni di africani sufficientemente neri (qualcuno sostiene che potrebbero essere nigeriani) stanno organizzando una partita di calcetto in un campo da cinque.

Il pubblico pagante, che osserva attentamente dalle tribune con aria condizionata, si dispiace perchè la partita tarda ad avviarsi. E' un peccato perchè molti tra gli spettatori sono studiosi appassionati del giuoco del calcio e vorrebbero poter dilettare le proprie consorti con un frizzante commento della partita.

Passa molto tempo, ma sembra che i centoquaranta milioni non riescano a mettersi d'accordo su come formare le squadre perchè perdono tutto il tempo a fornicare e a scacciare mosche. Perciò gli unici spazi di intrattenimento calcistico si hanno quando qualche giocatore più bravo degli altri ruba la palla e si mette a fare numeri di alta classe finchè qualche nervoso gli spara o lo spinge su una mina.
Il pubblico disgustato urla "fair play, democracy".

Ad un certo punto entrano in campo quattro italiani con la maglia di Totti, cantando "po-poroppo-po-pooo-po" i quali, rivendicando il loro giuoco da campioni del mondo, estraggono impunemente la palla dalle dita carbonizzate dell'ultimo nero esibizionista che aveva provato a toccarla e si fanno spazio nella massa cantando sempre "po-poroppo-po-pooo-po".

Arrivati a centro campo posano il pallone e chiedono cortesemente agli altri giocatori di spostarsi oltre la linea del fallo ché loro stanno per intraprendere un due contro due.

Tra il pubblico -esaltato per l'inizio imminente di una bella partita- c'è ancora qualcuno che fa notare che se gli africani gestiscono le loro risorse economiche e territoriali come gestiscono la superiorità tecnica e fisica a calcetto non c’è da stupirsi se hanno dei problemi.


Ontario Milly

martedì

Autodafé

Quando non sapete più cosa fare o, meglio ancora, siete indecisi sul da farsi, pensate a quello che farei io.
E fatelo.

Marin Faliero