Fanculo.
Entra va a fondo e risale sulla pelle.
Droga sesso, molto più veloce.
Trasgressione, violenza, dolore dolore,
Ansia, rischio, morte.
Morte morte morte.
Un riccio spappolato sulla strada.ci piove sopra escono le budella
Il trattore lo porterà via- dicono- lo porterà via con la ruspa
-Dicono dicono dicono porco dicono-
‘Lo trascina male lo schiaccia lo spalma sulla strada.’
‘chi ha parlato? chi cazzo ha parlato’
‘LUI’ indica il riccio.
Gli esce un occhio dal sangue. Puzza.
‘Portatelo via portate via quel cazzo di riccio’
‘Almeno spostatelo dalla strada, qualcuno pensi ai bambini, i bambini perdio’
Ci ha le larve ci escono i vermi ci fottono le mosche
‘Se ci vengono i vermi è un buon segno, vuol dire che non andrà in cancrena’
‘Qualcuno mi dia una manciata di vermi, dei vermi sulla ferita del 1914’
Ci piove sopra il sangue si annacqua
È una sgommata di merda non si vede neanche più che è un riccio
‘Ha le palpitazioni palpita come una puttana’
‘Ascolta i Chemical’
‘È in acido’ Mai visto un riccio in acido
‘La pelle mi soffia via mi si stacca di dosso.’
Si sta sciogliendo, trasuda i suoi resti, rimane graffiato nell’asfalto.
‘Ci ha pensato la natura’
‘Un altro fallimento’
‘Ah che storia quella del riccio’
Rhiot 139
(su gentile concessione di Sandra)
sabato
giovedì
domenica
mercoledì
Libero arbitrio (dal punto di vista di un illustre fisico dell'università di Pisa nonchè amico di NonNecessariamente)
Idea cardine della religione Cristiana è il libero arbitrio. Ma non solo la religione ha bisogno di questo concetto. Noi essere umani, per poterci sentire artefici del nostro futuro, dobbiamo credere di essere liberi, liberi di pensare, liberi di agire, liberi di scegliere.
La capacità di scelta è ciò che distingue l'agire di un essere vivente dal mero subire di un oggetto inanimato. Un sasso non sceglie la direzione nella quale rotolare. Tutti gli esseri umani hanno invece la sensazione di determinare il loro futuro grazie alle scelte che ciascuno compie nella vita. Tale sensazione è illusoria o reale?
In matematica la scelta viene considerata un assioma: “data una famiglia non vuota di insiemi non vuoti esiste un insieme che contiene un unico elemento di ciascun insieme della famiglia”. In sostanza l’assioma sostiene che comunque preso un insieme non vuoto si possa sempre scegliere un suo elemento e usare quello come rappresentante di tutto l'insieme; per chi è familiare con le figure retoriche equivale alla possibilità di fare una sineddoche.
Avendo i matematici postulato l'esistenza della scelta, con ogni probabilità io non riuscirò mai nella mia indagine. Voglio però esporvi 2 ragionamenti che mi lasciano alquanto perplesso.
-Consideriamo una persona che si trovi davanti ad una scelta banale. Per esempio debba scegliere tra 2 strade. Se il nostro viandante non ha ragioni per scegliere ne l'una né l'altra con ogni probabilità sceglierà casualmente oppure il suo inconscio sceglierà per lui, e una scelta casuale non è per me da considerarsi come scelta in quanto la persona come tale non ha avuto nessuna parte nel determinare il risultato di tale avvenimento.
Quindi affinché si possa parlare di scelta il nostro viandante deve riflettere, considerare i pro e i contro di una strada e dell'altra ed infine, esausto per tale sforzo, incamminarvisi. Ma dopo che avrà ragionato e valutato il da farsi, ci saranno una o più ragioni che faranno si che egli propenda verso una delle due strade. Ora, potrebbe essere per esempio che una strada è facilmente percorribile mentre l'altra è angusta e ripida, e il nostro viandante ha anche male ad una gamba....
Egli, col suo ragionamento, valuta quindi
1. quello che ha imparato dall'esperienza (strada ripida = faccio una fatica boia)
2. ciò che impara dai propri sensi nel presente (vede la strada ripida, sente male ad una gamba)
Infine mette tutto insieme e giunge ad una conclusione.
Sarete d'accordo con me nel sostenere che quello che impara dai propri sensi nel presente non dipende da lui (a meno che non stia scegliendo cosa valutare, ma questo problema lo affronterò tra un attimo).
Ma anche l'esperienza del passato non dipende affatto da lui. Infatti l'esperienza si forma o per avvenimenti che succedono casualmente o per scelte compiute precedentemente. Perciò possiamo ripetere il ragionamento appena fatto anche riguardo le scelte del passato: ciascuna di esse sarà stata compiuta o casualmente o grazie ad un ragionamento. Questo ragionamento a sua volta però sarà stato frutto dell'esperienza avuta ancora prima. Si può continuare ad andare indietro nelle scelte di una persona fino a raggiungere il momento in cui, appena nato, l'uomo non ha alcun controllo sul mondo e l'esperienza che accumula è mero frutto del caso.
Riguardo allo scegliere cosa valutare, esso è sempre e comunque una piccola scelta. E questa piccola scelta deriva da altre scelte e da esperienze precedenti che hanno fatto si che una certa persona in una determinata situazione sia portata a pensare una certa cosa. Per esempio se ogni volta che suona un campanello qualcuno ti da una martellata appena senti suonare un campanello provi paura.
Per altro noi apprendiamo unicamente attraverso i sensi, e quindi noi diventiamo qualcosa solo grazie a quello che abbiamo provato attraverso i sensi, dunque indipendentemente dal nostro volere. Noi impariamo tutto quello che non è innato dal mondo esterno e quindi conoscendo il mondo in cui un essere vivente si conosce automaticamente conosceremmo quell'essere.
Questo ragionamento, che si collega anche al secondo concetto che volevo esporvi, sembra portare alla conclusione che la scelta non esiste.
-La fisica è una scienza che si occupa in gran parte di prevedere il futuro. Analizziamo per esempio un problema elementare: delle palle da bigliardo su un tavolo da bigliardo. La fisica si occupa di scrivere delle equazioni (F=m*a) che descrivano il moto di ciascuna pallina. Se io conosco le posizioni di tutte le palline al tempo t=0 e le loro velocità e conosco anche la forma del tavolo posso predire il moto di ciascuna pallina. Questo è il ragionamento che fa mentalmente il giocatore di bigliardo. Sa dove sono tutte le palle, sa che sono tutte ferme (velocità = 0) tranne una, quella bianca, di cui lui stesso sceglierà la velocità. Poi sa che il tavolo è rettangolare e che le palline rimbalzano sul bordo e tra di loro, e prevede il loro comportamento.
Questo è esattamente quello che cerca di fare un fisico: prevedere il comportamento di certi oggetti sapendo a priori le condizioni iniziali (posizioni e velocità degli oggetti al tempo t = 0) e le condizioni al contorno (caratteristiche del tavolo).
La meccanica classica di Newton afferma appunto che se si conoscono le condizioni al contorno e le condizioni iniziali di un sistema (il tavolo da bigliardo insieme alle palle) si può, grazie alla formula F = m*a, conoscere in qualunque tempo il comportamento del sistema in analisi. Certo più è complicato il sistema più sarà difficile arrivare al risultato, ma l'importante è che tale risultato esiste sempre ed è unico!
Ora, ammettiamo di schematizzare gli atomi di cui siamo composti con delle palline che rimbalzano tra di loro, dato un certo numero di palline grande a piacere esiste un'equazione che una volta risolta determina il loro moto (l'equazione che si usa di solito è chiamata Hamiltoniana) e tale soluzione è unica! Perciò se noi siamo fatti di palline non abbiamo scelta, dobbiamo obbedire al moto delle palline di cui siamo composti, il quale moto è predibile con esattezza.
In realtà tutti sanno che gli atomi non sono palline e che la fisica Newtoniana non descrive il comportamento delle cose a livello atomico. È stato scoperto che gli atomi obbediscono alla così detta meccanica quantistica (inventata da Shroedinger, Heisenberg per primi, e poi migliorata da molti altri). Postulato della meccanica quantistica è che il moto degli atomi non è predibile con esattezza ma solo secondo certe probabilità. Per esempio se un atomo sbatte contro un muro di spessore non infinito, questo atomo ha una certa probabilità di rimbalzare ma anche una certa probabilità diversa da zero di passare attraverso.
Potrebbe sembrare che, non determinando univocamente la meccanica quantistica il moto degli atomi, il libero arbitrio sia comunque possibile. Purtroppo, anche se il moto reale non è determinato, si determina con esattezza la probabilità che questo o quel moto avvenga. Per cui è come se io dicessi: non so quello che sceglierai ma se ti riportassi indietro nel tempo e ti facessi rifare 100 volte la stessa scelta 20 volte sceglierai questo e 80 sceglierai quello.
E anche in questo caso non si potrebbe parlare di una scelta libera.
Il fatto è un pochettino più generale. Nel senso che qualunque legge fisica gli atomi rispettino, conoscendo questa legge si potrebbe costruire una teoria fisica capace di predire le scelte delle persone, dimostrando dunque che tale scelta non esiste.
Si può quindi riassumere in questo modo: se fossimo fatti di entità (atomi) appartenenti al mondo fisico, cioè al mondo che rispetta le leggi della natura, allora il comportamento di tali entità sarebbe predibile e dunque la scelta non esisterebbe.
L'unico modo affinché la scelta possa esistere è che gli esseri viventi (insomma quelli capaci di scegliere) siano composti da entità che non rispettino le leggi della natura. Vale a dire che siano fatti di entità sovrannaturali le quali potrebbero tutte insieme venir chiamate con il termine anima. Quindi mi sembra di aver dimostrato che il libero arbitrio esiste se e soltanto se esiste l'anima, intesa non necessariamente in senso cattolico, ma solo come entità che trascende le leggi della natura.
Nonostante il primo ragionamento porti alla conclusione che la scelta non esiste, sono abbastanza convinto, e speranzoso, che si possa provare la non correttezza di tale ragionamento. Mi appello quindi ai lettori, chiedendogli di propormi le loro interpretazioni. Non posso dire nemmeno che mi piaccia tanto il risultato del ragionamento 2, in quanto sono abbastanza refrattario al concetto di sovrannaturale. In ogni caso quest'ultimo risultato non è certo grave come il primo. Infatti se davvero non fossimo artefici del nostro futuro, non esisterebbe il concetto di responsabilità e addirittura il concetto stesso di vita perderebbe di significato. Se davvero non fossimo in grado di scegliere il nostro futuro allora nulla ci distinguerebbe da un ciottolo.
Luigi
La capacità di scelta è ciò che distingue l'agire di un essere vivente dal mero subire di un oggetto inanimato. Un sasso non sceglie la direzione nella quale rotolare. Tutti gli esseri umani hanno invece la sensazione di determinare il loro futuro grazie alle scelte che ciascuno compie nella vita. Tale sensazione è illusoria o reale?
In matematica la scelta viene considerata un assioma: “data una famiglia non vuota di insiemi non vuoti esiste un insieme che contiene un unico elemento di ciascun insieme della famiglia”. In sostanza l’assioma sostiene che comunque preso un insieme non vuoto si possa sempre scegliere un suo elemento e usare quello come rappresentante di tutto l'insieme; per chi è familiare con le figure retoriche equivale alla possibilità di fare una sineddoche.
Avendo i matematici postulato l'esistenza della scelta, con ogni probabilità io non riuscirò mai nella mia indagine. Voglio però esporvi 2 ragionamenti che mi lasciano alquanto perplesso.
-Consideriamo una persona che si trovi davanti ad una scelta banale. Per esempio debba scegliere tra 2 strade. Se il nostro viandante non ha ragioni per scegliere ne l'una né l'altra con ogni probabilità sceglierà casualmente oppure il suo inconscio sceglierà per lui, e una scelta casuale non è per me da considerarsi come scelta in quanto la persona come tale non ha avuto nessuna parte nel determinare il risultato di tale avvenimento.
Quindi affinché si possa parlare di scelta il nostro viandante deve riflettere, considerare i pro e i contro di una strada e dell'altra ed infine, esausto per tale sforzo, incamminarvisi. Ma dopo che avrà ragionato e valutato il da farsi, ci saranno una o più ragioni che faranno si che egli propenda verso una delle due strade. Ora, potrebbe essere per esempio che una strada è facilmente percorribile mentre l'altra è angusta e ripida, e il nostro viandante ha anche male ad una gamba....
Egli, col suo ragionamento, valuta quindi
1. quello che ha imparato dall'esperienza (strada ripida = faccio una fatica boia)
2. ciò che impara dai propri sensi nel presente (vede la strada ripida, sente male ad una gamba)
Infine mette tutto insieme e giunge ad una conclusione.
Sarete d'accordo con me nel sostenere che quello che impara dai propri sensi nel presente non dipende da lui (a meno che non stia scegliendo cosa valutare, ma questo problema lo affronterò tra un attimo).
Ma anche l'esperienza del passato non dipende affatto da lui. Infatti l'esperienza si forma o per avvenimenti che succedono casualmente o per scelte compiute precedentemente. Perciò possiamo ripetere il ragionamento appena fatto anche riguardo le scelte del passato: ciascuna di esse sarà stata compiuta o casualmente o grazie ad un ragionamento. Questo ragionamento a sua volta però sarà stato frutto dell'esperienza avuta ancora prima. Si può continuare ad andare indietro nelle scelte di una persona fino a raggiungere il momento in cui, appena nato, l'uomo non ha alcun controllo sul mondo e l'esperienza che accumula è mero frutto del caso.
Riguardo allo scegliere cosa valutare, esso è sempre e comunque una piccola scelta. E questa piccola scelta deriva da altre scelte e da esperienze precedenti che hanno fatto si che una certa persona in una determinata situazione sia portata a pensare una certa cosa. Per esempio se ogni volta che suona un campanello qualcuno ti da una martellata appena senti suonare un campanello provi paura.
Per altro noi apprendiamo unicamente attraverso i sensi, e quindi noi diventiamo qualcosa solo grazie a quello che abbiamo provato attraverso i sensi, dunque indipendentemente dal nostro volere. Noi impariamo tutto quello che non è innato dal mondo esterno e quindi conoscendo il mondo in cui un essere vivente si conosce automaticamente conosceremmo quell'essere.
Questo ragionamento, che si collega anche al secondo concetto che volevo esporvi, sembra portare alla conclusione che la scelta non esiste.
-La fisica è una scienza che si occupa in gran parte di prevedere il futuro. Analizziamo per esempio un problema elementare: delle palle da bigliardo su un tavolo da bigliardo. La fisica si occupa di scrivere delle equazioni (F=m*a) che descrivano il moto di ciascuna pallina. Se io conosco le posizioni di tutte le palline al tempo t=0 e le loro velocità e conosco anche la forma del tavolo posso predire il moto di ciascuna pallina. Questo è il ragionamento che fa mentalmente il giocatore di bigliardo. Sa dove sono tutte le palle, sa che sono tutte ferme (velocità = 0) tranne una, quella bianca, di cui lui stesso sceglierà la velocità. Poi sa che il tavolo è rettangolare e che le palline rimbalzano sul bordo e tra di loro, e prevede il loro comportamento.
Questo è esattamente quello che cerca di fare un fisico: prevedere il comportamento di certi oggetti sapendo a priori le condizioni iniziali (posizioni e velocità degli oggetti al tempo t = 0) e le condizioni al contorno (caratteristiche del tavolo).
La meccanica classica di Newton afferma appunto che se si conoscono le condizioni al contorno e le condizioni iniziali di un sistema (il tavolo da bigliardo insieme alle palle) si può, grazie alla formula F = m*a, conoscere in qualunque tempo il comportamento del sistema in analisi. Certo più è complicato il sistema più sarà difficile arrivare al risultato, ma l'importante è che tale risultato esiste sempre ed è unico!
Ora, ammettiamo di schematizzare gli atomi di cui siamo composti con delle palline che rimbalzano tra di loro, dato un certo numero di palline grande a piacere esiste un'equazione che una volta risolta determina il loro moto (l'equazione che si usa di solito è chiamata Hamiltoniana) e tale soluzione è unica! Perciò se noi siamo fatti di palline non abbiamo scelta, dobbiamo obbedire al moto delle palline di cui siamo composti, il quale moto è predibile con esattezza.
In realtà tutti sanno che gli atomi non sono palline e che la fisica Newtoniana non descrive il comportamento delle cose a livello atomico. È stato scoperto che gli atomi obbediscono alla così detta meccanica quantistica (inventata da Shroedinger, Heisenberg per primi, e poi migliorata da molti altri). Postulato della meccanica quantistica è che il moto degli atomi non è predibile con esattezza ma solo secondo certe probabilità. Per esempio se un atomo sbatte contro un muro di spessore non infinito, questo atomo ha una certa probabilità di rimbalzare ma anche una certa probabilità diversa da zero di passare attraverso.
Potrebbe sembrare che, non determinando univocamente la meccanica quantistica il moto degli atomi, il libero arbitrio sia comunque possibile. Purtroppo, anche se il moto reale non è determinato, si determina con esattezza la probabilità che questo o quel moto avvenga. Per cui è come se io dicessi: non so quello che sceglierai ma se ti riportassi indietro nel tempo e ti facessi rifare 100 volte la stessa scelta 20 volte sceglierai questo e 80 sceglierai quello.
E anche in questo caso non si potrebbe parlare di una scelta libera.
Il fatto è un pochettino più generale. Nel senso che qualunque legge fisica gli atomi rispettino, conoscendo questa legge si potrebbe costruire una teoria fisica capace di predire le scelte delle persone, dimostrando dunque che tale scelta non esiste.
Si può quindi riassumere in questo modo: se fossimo fatti di entità (atomi) appartenenti al mondo fisico, cioè al mondo che rispetta le leggi della natura, allora il comportamento di tali entità sarebbe predibile e dunque la scelta non esisterebbe.
L'unico modo affinché la scelta possa esistere è che gli esseri viventi (insomma quelli capaci di scegliere) siano composti da entità che non rispettino le leggi della natura. Vale a dire che siano fatti di entità sovrannaturali le quali potrebbero tutte insieme venir chiamate con il termine anima. Quindi mi sembra di aver dimostrato che il libero arbitrio esiste se e soltanto se esiste l'anima, intesa non necessariamente in senso cattolico, ma solo come entità che trascende le leggi della natura.
Nonostante il primo ragionamento porti alla conclusione che la scelta non esiste, sono abbastanza convinto, e speranzoso, che si possa provare la non correttezza di tale ragionamento. Mi appello quindi ai lettori, chiedendogli di propormi le loro interpretazioni. Non posso dire nemmeno che mi piaccia tanto il risultato del ragionamento 2, in quanto sono abbastanza refrattario al concetto di sovrannaturale. In ogni caso quest'ultimo risultato non è certo grave come il primo. Infatti se davvero non fossimo artefici del nostro futuro, non esisterebbe il concetto di responsabilità e addirittura il concetto stesso di vita perderebbe di significato. Se davvero non fossimo in grado di scegliere il nostro futuro allora nulla ci distinguerebbe da un ciottolo.
Luigi
lunedì
lleguerà el verano...
il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato
all'improvviso
non capisco...
alla fine è lei che si è messa con un manzo
al massimo dovrebbe essere il mio atteggiamento nei suoi confronti ad essere cambiato
non capisco.
Marin Faliero
all'improvviso
non capisco...
alla fine è lei che si è messa con un manzo
al massimo dovrebbe essere il mio atteggiamento nei suoi confronti ad essere cambiato
non capisco.
Marin Faliero
venerdì
martedì
The yellow line
- Ecco, potete ammirare le tipiche costruzioni di paglia e sterco; presso quella in fondo a destra uno Zuni di appena dieci mesi sembra spacciato. A quanto pare il villaggio è stato duramente colpito dalla siccità del mese scorso. Notate le cure parentali profuse al piccolo, ma vi prego, non oltrepassate il limite di vicinanza segnalato dalla linea gialla. Ripeto, non oltrepassate la linea gialla.
Mi scusi, lei in fondo – si rivolge ad un ragazzone allampanato con un berretto verde- lei, cosa sta facendo? E’ stato specificato prima della partenza che non è concesso lanciare cibarie ai nativi chè si interromperebbe il ciclo naturale degli eventi. Dopotutto questo è turismo consapevole, per passare all’intervento si deve frequentare un corso specialistico biennale, offerto anche a dosi serali dalla nostra agenzia. A parte che cambia quasi completamente la retta. E poi lei al momento dell’iscrizione non ha allegato nessuno di quei fogli col bollo che le concedono di prendersi tali iniziative per dottorati di studio. Perciò per favore stia tranquillo o la degrado al gruppo che osserva i leoni e le gazzelle.
Dicevo, per allontanare la siccità alcuni uomini, come potete vedere, stanno aprendo il torace ad una vittima sacrificale, col cui sangue irradieranno la terra intorno al villaggio.
Per favore, cercate di essere professionali e all’altezza del caparbio test di idoneità a crocette che avete superato per vincere la gita. Provvedete come vi è stato illustrato nei corsi del secondo anno a vomitare nel sacchetto di carta che avete acquistato in copisteria.
Dopodiché potrete riprendervi dalla intensa giornata di consapevolezza sorseggiando limonata al bancone del nostro Alma-Lodge proprio al centro del villaggio. Infatti, data la nostra scientificità, ci piace essere immersi nella vita della comunità secondo religiosi criteri etnografici. Inoltre, non vorremmo mai perderci qualche attacco notturno da parte di animali selvatici al misero allevamento di caprette e la disperata lotta dei pastori Zuni.
Siete pregati di non scattare foto: potrete trovarne alcune firmate dai più prestigiosi reporter di National Geographic alla hall del lodge.
Le cartoline sono a pagamento, ma per il vitto non dovete preoccuparvi: quello è incluso nelle tasse d’iscrizione.
Rhiot 139
Mi scusi, lei in fondo – si rivolge ad un ragazzone allampanato con un berretto verde- lei, cosa sta facendo? E’ stato specificato prima della partenza che non è concesso lanciare cibarie ai nativi chè si interromperebbe il ciclo naturale degli eventi. Dopotutto questo è turismo consapevole, per passare all’intervento si deve frequentare un corso specialistico biennale, offerto anche a dosi serali dalla nostra agenzia. A parte che cambia quasi completamente la retta. E poi lei al momento dell’iscrizione non ha allegato nessuno di quei fogli col bollo che le concedono di prendersi tali iniziative per dottorati di studio. Perciò per favore stia tranquillo o la degrado al gruppo che osserva i leoni e le gazzelle.
Dicevo, per allontanare la siccità alcuni uomini, come potete vedere, stanno aprendo il torace ad una vittima sacrificale, col cui sangue irradieranno la terra intorno al villaggio.
Per favore, cercate di essere professionali e all’altezza del caparbio test di idoneità a crocette che avete superato per vincere la gita. Provvedete come vi è stato illustrato nei corsi del secondo anno a vomitare nel sacchetto di carta che avete acquistato in copisteria.
Dopodiché potrete riprendervi dalla intensa giornata di consapevolezza sorseggiando limonata al bancone del nostro Alma-Lodge proprio al centro del villaggio. Infatti, data la nostra scientificità, ci piace essere immersi nella vita della comunità secondo religiosi criteri etnografici. Inoltre, non vorremmo mai perderci qualche attacco notturno da parte di animali selvatici al misero allevamento di caprette e la disperata lotta dei pastori Zuni.
Siete pregati di non scattare foto: potrete trovarne alcune firmate dai più prestigiosi reporter di National Geographic alla hall del lodge.
Le cartoline sono a pagamento, ma per il vitto non dovete preoccuparvi: quello è incluso nelle tasse d’iscrizione.
Rhiot 139
venerdì
Multiverso (*)
Spero che almeno in uno degli universi paralleli a questo un mio alter ego stia scopando alla grande.
(*) Per maggiori informazioni sulla teoria del multiverso si veda
A.Linde - Inflazione eterna;
Marin Faliero
(*) Per maggiori informazioni sulla teoria del multiverso si veda
A.Linde - Inflazione eterna;
Marin Faliero
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